Nel panorama della letteratura erotica a cavallo tra diciannovesimo e ventesimo secolo, Pierre Louys ci regala una deliziosa e piccante commedia, che perpetua la tradizione petroniana di satira spinta ed amorale, sostenuta nel tempo da autori come Boccaccio e De Sade. In un immaginario regno proteso sul mediterraneo, al confine tra Spagna e Francia, Re Pausole, monarca incline più ad accondiscendere alle proprie debolezze che a governare, si trova a fare i conti con le pulsioni e i capricci erotici della figlia adolescente, la principessa Alina. Con l’ausilio di Taxis, il bieco eunuco-virile e consigliere di corte, e Giglio, un paggio con una saggezza superiore a quella dello stesso re, tenta di riportare alla ragione la figlia e di imporle un’ideale cintura di castità, atta a rendere più tranquillo il proprio ruolo di padre. Malizioso senza volgarità, “Le avventure di Re Pausole” ha ispirato il regista Alexis Granowsky che, nel 1933, ne ha realizzato l’omonima versione cinematografica.
Pierre Louys nasce il 10 dicembre 1870 a Gand e muore a Parigi il 5 giugno 1925.
Amico di Andrè Gide, il suo gusto estetico decadente si adeguava al clima di tardo simbolismo.